giovedì 18 dicembre 2014

Una petizione al Ministro della Salute

Su proposta della associazione : Robins des Toits



LA PIU’ GRANDE PETIZIONE FILMATA EUROPEA

 

Come rivolgere la propria testimonianza video al Ministero della Salute?

Al fine di essere il più possibile visibili presso le autorità sanitarie è necessario utilizzare i social networks.

Noi abbiamo scelto youtube per la sua popolarità.

Una testimonianza filmata ha più impatto che delle firme.E’ un procedimento molto semplice e rapido. Fatevi aiutare se avete bisogno. Utilizzate un qualsiasi apparecchio video.

Grazie a questo lavoro collettivo le nostre difficoltà vengono messe in evidenza.

 

Possiamo creare insieme la più grande petizione filmata Europea, il sito you tube è: www.youtube.com/electrosensible.

 

E’ necessario rispettare qualche regola:

  1. Cominciate la vostra testimonianza con “Rivolgo la mia testimonianza al Ministero della Salute”;
  2. Siate brevi, la durata non deve superare i 90 secondi. Spiegate la vostra situazione attuale, ciò che vivete, l’impatto sociale e familiare. Potete inoltre rivolgere una domanda al Ministero della Salute. Fate riferimento ai video già online;
  3. La vostra testimonianza video non deve contenere riferimenti religiosi, politici o il nome di terapie;
  4. Ponetevi di fronte all’apparecchio video, potete, se desiderate, leggere il vostro testo;
  5. Assicuratevi della qualità del suono, questo è molto importante;
  6. Utilizzate il formato 16/9;
  7. Non indossate protezioni che coprano il viso, il vostro viso deve essere scoperto;
  8. L’ideale è effettuare la registrazione all’aperto facendo attenzione a non essere contro luce;
  9. Il vostro file video ci deve essere inviato tramite il sito di trasferimento files: www.wetransfer.com all’indirizzo mail seguente: ondessensibles@gmail.com ;
  10. Contemporaneamente inviateci tramite posta ordinaria la vostra autorizzazione firmata alla messa in onda al seguente indirizzo: Robins des Toits, 33 rue d’Amsterdam 75008, Paris.

 

In due parole fatelo grazie a tutti per la vostra partecipazione.

 

 

venerdì 17 ottobre 2014

Peter un elettrosensibile inglese

Vi rimando ad un articolo con foto sulla vita di  Peter Lloyd che vive in una casa di legno senza elettricità ...

venerdì 3 ottobre 2014

Federica, architetto, 36 anni


Federica, architetto, 36 anni

La mia esperienza di elettrosensibile è cominciata nel 2011, quando ho scoperto, durante la mia prima gravidanza di avere delle difficoltà ad usare il telefono cellulare, ai tempi un Iphone. All’inizio era solo una leggerissima sensazione di calore all’orecchio, ma con il passare dei mesi il dolore è aumentato, si è irradiato a tutta l’area destra della testa, e sempre accompagnato da persistenti emicranie e senso di vertigini per una ventina di minuti dopo ogni brevissimo utilizzo di cellulare.

A poco a poco ho cominciato ad utilizzare l’auricolare, e col tempo l’auricolare è diventato per me uno strumento indispensabile, anche se non ha mai annullato del tutto i sintomi. L’orecchio mi si scaldava ugualmente, e avvertivo lo stesso un senso di vertigine accompagnato a nausea.

Allora ho cominciato ad usare solo il vivavoce, a ricevere solamente le chiamate e parlare pochissimo, tenendo il telefono in mano e parlando ad alta voce. All’inizio andava bene così, nonostante i disagi e l’imbarazzo di dover parlare anche se molto raramente e se pur a bassa voce in pubblico e fare ascoltare ad altri la telefonata. Ma da alcuni mesi ho cominciato ad avere problemi anche così. Dopo ogni utilizzo la mano comincia a formicolarmi, la sento rigida e debole, non riesco a stringere il pugno per afferrare gli oggetti, è come intorpidita. La sensazione dura anche un’ora dopo ogni breve utilizzo del telefono. Da alcune settimane ho cominciato ad utilizzare il telefono appoggiato ad un tavolo, e parlare ad alta voce, in modo da non doverlo toccare in nessun modo durante l’utilizzo. Ho appena acquistato il kit per cellulare della società americana RF Safe contro le radiofrequenze. Ho usato l’auricolare schermato solo una volta, fra un po’ di tempo potrò raccontarvi se mi ha portato qualche beneficio o meno.

Ho comunque previsto di riprendere a utilizzare un telefonino all’antica, per alleviare sensibilmente il mio problema, almeno quello con i telefoni. Stesso discorso per le reti wifi con le quali entro in contatto. Avverto stanchezza cronica, difficoltà a concentrarmi, senso di vertigine, nausea, formicolio alle mani e forti emicranie.

Anche se il dispositivo wifi è spento in casa, avverto quello degli altri che attraversa le stanze e raggiunge casa mia. Il disagio sta assumendo proporzioni invalidanti considerato che oramai il wifi si trova ovunque: treni, camere d’albergo, bar e ristoranti. Nella nuova macchina che ho preso ho eliminato ogni connessione bluetooth. Stessa cosa per il forno microonde. Stessa cosa per il telefono cordless. Ho eliminato ogni tecnologia cordless dentro casa. In ufficio il disagio persiste, sono architetto e quindi costretta ad utilizzare il pc per lunghi periodi, il lavoro sta diventando davvero difficile da gestire. Mi sento sempre stanca, fatico a concentrarmi, oggi ho utilizzato il wifi per più di un’ora e mezza e il dolore alla testa e il senso di vertigine ha cominciato a farsi sentire, anche con dolore posteriore agli occhi.

Sto cercando una casa isolata, da poter schermare da ogni tipo di segnale esterno, lontano da ripetitori e antenne, ed è facile intuire come questa patologia riservi gravissimi disagi nella vita quotidiana di chi ne soffre. Ad esempio non posso minimamente avvicinarmi ad un forno a microonde in funzione, e ad ogni tipo di apparecchio che emana questo tipo di onde. Il malessere diminuisce solamente dopo aver effettuato attività fisica come la corsa, in luoghi non contaminati come il bosco, per almeno mezz’ora. Conoscere le esperienze di altri elettrosensibili trovo debba rappresentare un punto fermo per cercare di capire se esiste una qualche patologia pregressa che ci accomuna, io ad esempio soffro di tiroidite autoimmune di Hashimoto, o comunque per condividere l’iter terapeutico che si sta intraprendendo, per valutarne benefici e carenze.

Chiedo che questa patologia venga resa pubblica, venga ufficializzata, migliaia di persone ne soffrono magari senza saperlo e non sono in grado di definire il loro malessere. Dobbiamo sensibilizzare la popolazione e le istituzioni sui danni irreversibili che compiono le onde elettromagnetiche sulla nostra salute, e soprattutto sulla salute dei bambini. Desidero che questa patologia venga riconosciuta dal servizio sanitario nazionale, come già stato fatto in molti altri paesi d’Europa.

Desidero essere tutelata per quello che ritengo un abuso incontrollato che fanno di queste tecnologie Mercato e Istituzioni ai danni della salute dei cittadini, e lo dico come cittadina e come lavoratrice. Voglio denunciare l’omertà che circola intorno a questo fenomeno, perché controproducente a livello di interessi economici. Ascoltare le esperienze di altri elettrosensibili ci rende meno soli, perché la cosa peggiore è raccontare la propria patologia agli altri e non essere creduti, essere guardati come esseri bizzarri, ricevere sguardi tra l’ostile e l’incredulo alla richiesta di spegnere ogni connessione per motivi di salute, cosa che quasi mai succede, visto che quasi mai veniamo presi sul serio. La cosa che fa più male del dolore è venire considerati alla stregua di fanatici, idealisti no global anti-tecnologici capaci di inventarsi patologie immaginarie per giustificare fenomeni che non si condivide.

Le persone asintomatiche non capiscono che un giorno o l’altro potrebbe capitare anche a loro. L’elettrosensibilità non predilige un target, colpisce nel mucchio: giovani, vecchi, uomini, donne, vegetariani, carnivori, sani, malati, tutti. Parteciperò in prima persona a qualsiasi mobilitazione si voglia intentare per vedere riconosciuta la nostra patologia, lo scopo è proteggere noi da questo fenomeno devastante, ma soprattutto tutti i bambini, le generazioni future, che sono le prime vittime della più grande follia di questo inizio secolo e che a oggi sono davvero le uniche vittime indifese. Noi adulti non siamo indifesi, abbiamo la nostra voce per farci sentire per chiedere tutto ciò che è nostro diritto, sarà lunga e difficile, ma ogni giorno guadagnato sarà un giorno in più liberi dall’elettrosmog.

Dobbiamo provarci almeno per loro.  

martedì 19 agosto 2014

Sono Paola, 40 anni ...



MIA RELAZIONE SUL PROBLEMA DELL'ELETTROSENSIBILITA'.

Con il presente post voglio esporre una questione che ritengo sempre più rilevante, soprattutto alla luce di una mia recente esperienza.

Faccio prima una breve cronistoria di come mi sia scoperta elettrosensibile, cosicché possa essere utilizzata dal signor Cinciripini come testimonianza nella sua pagina sugli elettrosensibili.
Successivamente racconterò degli ultimi eventi.

Da marzo/aprile del 2013 circa ho iniziato a sentirmi "strana", qualcosa era cambiato, i mal di testa erano sempre più frequenti e dormivo male la notte.
Ma è stato solo da fine ottobre/inizio novembre che le cose per me sono cambiate drasticamente. I mal di testa si sono fatti incessanti e la notte non dormivo a causa di uno strano "frullio al petto" che sentivo non appena andavo in camera da letto. Inoltre avevo sbalzi di umore abbastanza frequenti.
Poi sono iniziati gli sbandamenti e i vuoti di memoria, mi sentivo confusa ed affranta, dormivo sempre meno. Credevo di avere una qualche patologia neurologica o psichiatrica.
A gennaio ha iniziato a presentarsi un rash maculo-papulare al volto, che cambiava di lato a seconda della stanza e della posizione in cui mi trovavo a trascorrere il tempo. Era sempre presente sotto al mento.
Tutti i problemi di cui sopra li avevo solo quanto stavo in casa.
La situazione è peggiorata sempre più, sono arrivata a rimanere sveglia sino alle 6 di mattina, in preda ad un senso di malessere tremendo, il solito "frullio al petto" e il mal di testa.
Un giorno, per caso, mi sono seduta vicino ad un router wi-fi e tutti i problemi di cui sopra (insonnia a parte, ovviamente) si sono presentati in modo esplosivo, non riuscivo a tenere gli occhi aperti per il dolore alla testa (una cefalea pulsante terribile) e il volto era diventato bollente e rosso. Da quel giorno mi si è come accesa una lampadina. Non avevo mai usato il wi-fi, però possedevo uno smartphone e lo ho usato per fare una ricerca dei segnali in casa. Ho trovato oltre 10 segnali per stanza, la metà di questi pieni e uno molto forte proveniente dall'appartamento di sotto.
Dopo aver condotto una serie di “indagini" facendo delle prove, ho capito ad esempio che il rash si presentava proprio dal lato di arrivo dei segnali ed era sempre presente sotto al mento per via del wi-fi potente (e molto vicino) proveniente dall'appartamento sotto al mio.
Negli ultimi tempi, poi, sono comparsi dei fastidiosi acufeni, attualmente la causa primaria delle mie notti insonni.

Per tutti questi mesi ho focalizzato la mia attenzione sul wi-fi, ma ultimamente sono sempre più convinta che sia un epifenomeno.
Secondo me c'è altro che sensibilizza e il wi-fi dà fastidio in quando sono/siamo sensibilizzata/i.
Sono stata qualche giorno in un paesino estero piuttosto isolato, scarsamente coperto dal segnale della telefonia mobile, nello specifico dall'LTE.
Appena giunta nell'hotel, forse a causa del fatto che ero stata esposta all'LTE sino a poco prima (durante il passaggio nella grande città), sono stata malissimo: lì c'era un wi-fi molto potente, più alcuni altri meno forti.
Col passare delle ore ho iniziato a sentirlo meno. Con il passare dei giorni, praticamente non lo sentivo più. L'ultimo giorno, ADDIRITTURA, ho usato quel wi-fi per collegarmi ad internet!!!!
Conclusione: penso che ci siano altre frequenze che sensibilizzano, ma noi, sentendo il wi-fi, imputiamo a lui tutte le colpe.
Per far capire meglio: dopo una brutta gastroenterite che danneggia l'epitelio intestinale, mangiare latte fa stare molto male. Ma non è il latte in sé il problema!
Semplicemente non lo si digerisce perché gli enzimi per digerirlo non ci sono più a causa del danno epiteliale.
Alla risoluzione della infezione/infiammazione, il latte smette di dare problemi.
Ebbene, io credo che siano proprio le frequenze della telefonia mobile la parte più grossa del problema.
Per qualcuno già le tecnologie precedenti (ad esempio il 3G) sono state motivo di sensibilizzazione. Per me è stato il 4G.
A prova di questo faccio presente che il wi-fi era diffuso da prima, ma prima non mi causava problemi.
Inoltre stanotte sono rientrata dal viaggio: tutto è tornato come prima, sto malissimo, non ho dormito e oggi ho nuovamente il mal di testa che per giorni non avevo avuto.
Qualcuno potrebbe dire "ehhh, è il tempo cangiante a causare il mal di testa!". No, il tempo era così anche dove sono stata. Per la verità è stato anche peggio, ma ho solo patito il freddo, tutto il resto non c'era!
Farei notare che l'LTE è stata introdotta in molte aree urbane come la mia proprio da marzo/aprile 2013 e poi è stata progressivamente espansa, cosa che potrebbe giustificare l'aggravamento dei sintomi.
Faccio anche presente che ho fatto una risonanza magnetica a fine ottobre. Lo dico per rigore di cronaca. Non so se abbia potuto contribuire alla sensibilizzazione o meno.
Bene, questo è più o meno tutto. Sicuramente ho dimenticato qualche cosa, la aggiungerò quando mi verrà in mente.

venerdì 8 agosto 2014

Stella, 43 anni, insegnante di Scienze



Salve, tutto iniziò nel 2005: mentre nuotavo a rana, dopo la lezione di acquagym, il ginocchio si girò letteralmente con un "crack", per qualche secondo rimase bloccato, poi per fortuna ripresi a muoverlo.

La risonanza magnetica evidenziò versamento di liquido e seguii le cure indicate dagli ortopedici (tens, antidolorifici locali) ma il dolore aumentava, iniziai a zoppicare e il quadricipite perse tono muscolare.

Dopo circa un anno e dopo altre 2 risonanze magnetiche, un fisiatra comprese che c'era stata una "sublussazione della rotula". Per 7 mesi, in un noto centro di riabilitazione, mi sottoposi a pesi e macchine, piscina, laser, massaggi, ghiaccio ecc. ma il quadricipite saliva poco, era molto contratto e la rotula era scesa sotto al ginocchio, per cui non potevo camminare.

Prima dell'incidente la mia postura non era perfetta, avevo avuto altri piccoli infortuni al ginocchio, uno strappo muscolare alla spalla, mal di testa, colite, ma si trattava di dolori accettabili e gestibili.

Nel 2007, su consiglio di un amico medico, mi rivolsi ad un  medico fisiatra / posturologo che, per "riposizionare la rotula" e "riprogrammare la postura", mi ha fatto usare per 4 anni solette galvaniche (con un vano contenente una pila di volta), che generano un campo elettromagnetico a 90 Hz, come ha spiegato il medico stesso, che ogni mese ha fatto manovre vertebrali forti al collo e alla schiena.

All'inizio ho sentito l'impulso a camminare, il dolore al ginocchio era diminuito, ma la contrattura dietro al ginocchio era forte. Dopo alcuni mesi sono iniziate "crisi di irrigidimento muscolare": si irrigidivano la gamba, un lato della schiena ed il collo, alternativamente a destra e a sinistra, avevo forti mal di testa. Il Dottore parlava di "crisi di riposizionamento", "dolore costruttivo", metteva rialzi in sughero sotto le solette, poi li toglieva perchè non li sopportavo, minimizzava il mio dolore.

Le "crisi" negli anni sono diventate sempre più frequenti, limitando la mia vita.

Dopo 4 anni il mio corpo era in linea con la gravità, la rotula era in asse, quindi potevo piegare e stendere la gamba, ma la catena posteriore era rigidissima, avevo difficoltà ad alzare in alto le braccia, cervicalgia acutissima, scrosci vertebrali, mandibolari, bruciore muscolare, nausea. Il Dottore ammise di aver "bloccato il collo", di aver fatto errori (non considerando la malocclusione mandibolare nè la cicatrice da intervento di adenoma alla parotide) e prescrisse un derivato della morfina per "resettare tutto".

 

Non l'ho preso e ho tolto le solette, i fisioterapisti mi hanno trovata tutta "accesa", e senza più le normali curve fisiologiche della colonna vertebrale, hanno provato di tutto (massaggi, tecar ecc.). Dopo pochi mesi un osteopata, consigliato da un neurologo, mi ha soltanto sfiorato il collo, la fronte e le orecchie e sono partite oscillazioni involontarie delle gambe e contrazioni del bacino.

Da due anni muoio di dolore e vengo visitata da specialisti di tutta Italia (neurologi, osteopati, ortopedici, fisiatri, chiropratici, psicologi).

Ogni giorno i muscoli vanno in contrazione involontaria, al mattino appena mi alzo e metto i piedi a terra, le gambe oscillano, per fermarle sono costretta ad assumere benzodiazepine (triazolam), consigliate dal neurologo (in dosi basse ma frequenti, data la mia ipersensibilità ai farmaci).

Continuano le "crisi muscolari" come quando usavo le solette: un giorno si ed uno no, regolarmente, ho la "crisi", cioè le oscillazioni aumentano, le vertebre cervico-dorsali diventano come pietre e danno dolore, ho rigidità dietro al ginocchio; con miorilassanti e antidolorifici le vertebre scrosciano e il dolore si calma. Il giorno seguente il dolore è sopportabile, le vertebre sono meno rigide e cammino meglio.

Se apro la bocca, alzo un braccio, muovo il collo, metto a fuoco un oggetto, e in presenza di stimoli tattili, sonori, luminosi, immagini che si muovono velocemente, le gambe si piegano e oscillano ed ho dolore alle vertebre.  

Riesco a camminare al massimo per una decina di minuti, a fatica causa contratture, poi le gambe oscillano, mi sento "girata" a sinistra, scoordinata, molto debole, ogni rumore, anche il più piccolo, equivale a dolore enorme in corrispondenza delle vertebre dorsali e cervicali. Sto meglio solo in acqua tiepida.

Tutto questo ovviamente limita moltissimo la mia vita: non posso andare ad esempio in un ristorante, a meno che il proprietario non sia così gentile da spegnere i condizionatori e diminuire la musica. Negli alberghi non sopporto il rumore dei quadri elettrici e delle ventole dei bagni, quindi chiedo di isolare la camera e darmi una torcia. Al cellulare il dolore aumenta, posso parlare poco e con l'auricolare, il wi-fi mi dà fastidio e non lo utilizzo. Ho sostenuto spese incalcolabili, ho dovuto rinunciare a supplenze annuali nella scuola e ad una vita sociale e affettiva normale, quindi ad avere figli.

E' stato accertato che non ho malattie neurologiche nè psicosomatiche. Le diagnosi di una trentina di medici sono: "ipereccitabilità neuromuscolare", "iperstimolazione (meccanica ed elettromagnetica) del sistema nervoso", "disregolazione del sistema gamma" (cioè dei neuroni deputati alla contrazione muscolare), "riflessi facilitati", "vertebre cervicali e dorsali bloccate, protrusioni cervicali", "contratture, ipotonia muscolare diffusa".

Ho provato invano mille terapie (agopuntura, omeopatia, integratori naturali, ionorisonanza ciclotronica, esercizi di neurologia funzionale....).

Per 2 anni i dentisti hanno rinviato le cure, poichè se  apro la bocca le gambe oscillano, così stavo perdendo 13 denti (si erano formate carie sotto le impiombature curate 2 anni prima, evidentemente male).

Mi sono trasferita per 8 mesi in una città del Nord Italia, dove il neurologo / anestesiologo ha tentato l'ipnosi ma il dolore troppo forte mi impediva di concentrarmi,  di fronte a qualsiasi stimolo le gambe oscillavano, così sono stata costretta ad assumere gocce di antiepilettico (clonazepam), mattina e sera.

Dopo qualche giorno è stato possibile fare l’ipnosi e dopo un paio di settimane ho iniziato l’agopuntura. I dentisti hanno curato e ricostruito i denti in sedazione + ipnosi, rimuovendo anche un amalgama di metallo. Mancano ulteriori interventi con gengivectomie per le corone ai denti devitalizzati.

Da poco ho conosciuto un medico che mi ispira fiducia, mi ha spiegato che le solette usate non erano chiaramente adatte a me, in quanto hanno caricato la colonna vertebrale invece di sciogliere le tensioni muscolari e che, essendo ipersensibile, non ho sopportato il campo elettromagnetico, come mi avevano già detto altri medici e osteopati. Soffro ancora molto ma dopo 5 sedute di "osteopatia biodinamica", osteopatia dolce, che aiuta il corpo a sciogliere le contratture e a trovare nuove posizioni, noto lievi miglioramenti nelle oscillazioni, nei movimenti e nella ripresa di alcuni automatismi che avevo perso.

So che la strada è lunga ma ho fiducia, mai perderla! Per ognuno di noi c'è una strada! Certo i campi elettromagnetici sono terribili, mai cure con magneti o cose simili, perchè non si conoscono gli effetti a lungo termine e non siamo tutti uguali.

Grazie per l'attenzione

 

 

 

venerdì 9 maggio 2014

Mirko, 40 anni Vicentino ...



mi chiamo Mirko  abito in provincia di Vicenza, ho 40 anni  faccio l'impiegato.
Nel 2006 ho fatto tre risonanze magnetiche cerebrali (le ultime 2 con mezzo di contrasto)  a distanza di pochi mesi l'una dall'altra.
Il giorno successivo all'ultima risonanza sono andato in ufficio come tutti i giorni e ho cominciato ad avvertire i seguenti sintomi : tremori, tachicardia, mal di testa ogni volta che mi avvicinavo ai computer.
A casa avvertivo gli stessi sintomi vicino agli elettrodomestici in funzione (frigorifero, lavatrice, aspirapolvere etc...)
Ho consultato gli specialisti di vari campi (neurologi, cardiologi, endocrinologi)....nessuno sapeva cosa dirmi tranne  qualche neurologo che ha tentato con degli antiepilettici senza alcun risultato.
Ho conosciuto tramite l'Associazione italiana elettrosensibili persone con i miei stessi problemi....
Fino a pochi mesi fa riuscivo quanto meno a lavorare (faccio l'impiegato) perchè (non ne so il motivo) con il pc portatile e in ufficio da solo non ho mai avuto problemi....
Da ottobre 2013 la situazione è precipitata dal giorno in cui ho avuto la malcapitata idea di ascoltare per un'ora della musica con le cuffie(cosa che non facevo mai)....mi dava fastidio tutto (televisione, radio, pc portatile e non)....anche accendere la luce in casa mi provocava forti disturbi....
Dopo un mese di "isolamento" (ovvero a casa senza accendere nulla di elettrico) i sintomi sono regrediti e sono tornato al lavoro.
Ora da marzo 2014 si sono riacutizzati i sintomi ancora una volta (tengo a precisare che negli uffici dove lavoro hanno installato anche il wi-fi da alcuni mesi...il che non non ci voleva proprio).
Oltre ai sintomi descritti sopra mi fanno male i quadricipiti (dolore e/o bruciore), sento bruciori alle braccia.....
Sto tentando con una cura omeopatica da un paio di mesi......se ci saranno benefici vi terrò informati.
Non sto più avendo una vita normale....non riesco ad andare al lavoro né a frequentare luoghi pubblici (cinema, bar, supermercati)...ovunque ci sono fonti elettromagnetiche...per non parlare di tutte le zone wi_fi free che spuntano come funghi nelle piazze e nei giardini delle città....
Invito tutte le persone elettrosensibili a pubblicare la loro storia perchè senza testimonianze nè lo Stato nè la medicina ci prenderà in considerazione.